DALL'ALTRA PARTE, GIULIANA LEONE. Presentazione


TITOLO: Dall'altra parte
AUTORI: Giuliana Leone
EDITORE: Nulla Die
GENERE: young adult
PAGINE: 256
PREZZO: € 17,95 cartaceo
DATA DI USCITA: 6 febbraio 2018

Emma torna come ogni anno al solito campeggio estivo. Questa volta, però, c'è qualcosa di diverso: è l'estate dei suoi diciassette anni, l'ultima che vivrà da adolescente. Ci sono i bagni notturni al fiume, gli alberi da scalare, i rapporti complicati con i coetanei. C'è l'istruttore di nuoto, per il quale ha una cotta da troppo tempo. Ci sono le scene che ritrova come se non fosse mai andata via da lì e poi c'è altro. In quei tre mesi, che alla sua età sembrano davvero lunghi, scoprirà che diventare adulti non è una staffetta, ma un percorso a ostacoli in cui forse non serve correre, per arrivare dall'altra parte.


ESTRATTI:


Poi mi accorgo che indossa al polso un braccialetto vecchio anni. È una striscia di cuoio ricavata da una collana; lo so perché l’ho fatto io. Ne regalai uno a Fiona e uno a lui alla fine della terza estate qui. Gli altri non c’erano ancora e facemmo della nostra amicizia un trio esclusivo. Solo l’anno dopo l’arrivo di Raffaella ci costrinse ad allargare il cerchio. In quel dono da bambini privo di valore c’era tutto l’affetto per loro. Guardo ancora il cordoncino consunto: vederglielo addosso, dopo tutto questo tempo, mi fa uno strano effetto.

«Che stai facendo?» domanda, poggia la guancia sul pavimento e siamo di nuovo faccia a faccia.
«Mi chiedevo se avessi ancora le lentiggini.» Come spiegare al mio cervello che non deve davvero pronunciare tutto quello che gli viene in mente, specie quando sono agitata? Lui sorride.
Allunga un braccio e qualcosa nello stomaco si attorciglia. Poggia l'indice vicino l'orecchio e lo fa scivolare giù fino al mento, poi risale. Mi sfiora il viso per un po' e finge di disegnarci qualcosa. Direi costellazioni, conoscendolo.

Rimaniamo per qualche minuto così, a fissare ogni dettaglio del viso dell'altro. Osservo le sue lentiggini sbiadite, non si vedono bene come quando eravamo bambini ma sono lì. Poi passo alle iridi castane: sono belle. Mi sposto verso le ciglia lunghe e arrivo alle labbra. Mi accorgo, con preoccupazione, di avere tanti aggettivi per descriverle. Troppi.

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